Le cinque ferite by Kirstin Valdez Quade

autore:Kirstin Valdez Quade [Quade, Kirstin Valdez]
La lingua: ita
Format: epub
ISBN: 9788834610657
Google: DqOEEAAAQBAJ
editore: La nave di Teseo
pubblicato: 2022-08-29T22:00:00+00:00

Luglio è afoso, ma Yolanda trema nella felpa. In qualche modo è riuscita a organizzarsi per andare a tutti gli appuntamenti – la chemioterapia ogni due settimane, quattro ore per volta, più le visite cliniche fissate – senza suscitare sospetti in Amadeo o Angel. Sono così indifferenti, i suoi familiari.

E pure Monica Gutierrez-Larsen pare crederle quando dice che si è presa dei giorni liberi per una “piccola procedura medica”. Monica la studia in viso, come se andasse alla ricerca di una bugia o di una traccia di chirurgia estetica. “Certo, Yo. Prenditi cura di te. Assicurati solo che l’agenda per l’appuntamento con il governatore sia a posto.”

Immagina di non potersela prendere con loro, queste persone giovani con la fede in corpo, la loro fiducia che il mondo continuerà a dar loro quello che hanno sempre avuto. Yolanda è mai stata così indifferente e distante dalla morte? No, ma lei era stata la figlia unica di genitori anziani, una dei pochi bambini nati da tutti quegli zii e quelle zie e quei cugini di secondo grado, e a volte sembrava che potesse trascorrere solo un anno senza che qualcuno in quella famiglia un tempo tanto vasta morisse, una lunga parata guidata da Elwin e punteggiata in maniera drammatica da Anthony.

Lungo la strada verso il parcheggio del Cancer Center, Yolanda sussulta davanti alla luce del sole che scintilla sul cofano della sua macchina. Tutto il paesaggio – le strade e gli edifici medici fatti di stucco, le colline tempestate di piñon a est – brilla dolorosamente, come una fotografia sovraesposta di un altro pianeta meno abitabile. Rendendosi conto che sta tremando e ha la nausea per la fame, Yolanda si ferma in un Tortilla Hut per un milkshake e un’enchilada. Sono le due di pomeriggio, c’è ancora tempo per tornare a lavoro e finire delle cose da fare, ma Yolanda è priva di linfa.

Nel tavolo accanto al suo separé, una ragazza dal viso arrossato fissa lo schermo del computer e si succhia le tre dita di mezzo. Le dita sono infilate dentro in profondità, fino alla seconda giuntura, e la ragazza insiste con la sua boccata larga e sbavata, incurante delle persone attorno a lei. Yolanda avverte un’ondata di compassione per quella ragazza che mostra la sua faccia privata, dimentica di essere più di una mente appollaiata su un corpo. Yolanda prova a congelare la sua espressione, a ritrovarsi nella sua di faccia privata, ma i muscoli nelle guance e nella fronte si contraggono di consapevolezza, ricomponendosi in qualcosa da osservare, anche se è solo lei a farlo. La ragazza stacca le dita umide per digitare qualcosa, poi se le rificca in bocca.

Yolanda presto sarà come uno dei pazienti nella sala d’attesa del Cancer Center, una di quelle persone esili con la faccia gessosa aggobbite sulle carrozzine, con i tubicini dell’ossigeno che sibilano nelle narici. Con un sussulto Yolanda si accorge che molte di quelle persone moriranno dopo di lei.

Solo dieci minuti fa, era convinta che sarebbe svenuta se non mangiava. Ma adesso, di fronte al suo pasto enorme e ipercalorico, quell’urgenza è svanita.

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